Eccoci con la continuazione della #Top3 del sesto giorno!
I bimbi della scuola “Nostra Signora del Carmelo”: un’intensa lezione di fede e un entusiasmo che travolge
La giornata è già andata oltre ogni nostra possibile immaginazione. Ma Mario vuole ancora disarmarci, scuoterci e costringerci a spalancare il cuore. Così ci spostiamo nella scuola pomeridiana informale “Nostra Signora del Carmelo”, dove genitori e giovani insegnanti iracheni, insieme a don Mario, offrono una regolare possibilità di istruzione a i bambini e ragazzi che non avevano più accesso allo studio, a causa del loro stato di rifugiati.
“Ragazzi, dai: si suona per i 200 ragazzini delle elementari che non possono venire al concerto domani sera!”, ci dice Mario. Imbastiamo con Mike e Pigio un set alla bell’e meglio e, in men che non si dica, ci troviamo di fronte centinaia di bimbi e bimbe che ci accolgono pregando il Padre Nostro in aramaico.
Il tempo si ferma per un minuto: la loro voce è un misto tra un canto e un grido, una proclamazione e una richiesta dall’anima. Questi bimbi hanno gli occhi chiusi e pregano in modo tale da rendere evidente quanto credano in ciò che stanno facendo, mentre noi li guardiamo increduli. Che lezione!
E poi… suoniamo tre brani che vengono accolti con un entusiasmo quasi fossimo gli U2 a Wembley durante il Live Aid: “San Salvador”, “20” e “Onda perfetta”. Non riusciamo nemmeno a finire che vengo letteralmente travolto da questi piccoli grandi bimbi. I loro abbracci e il loro affetto straripante letteralmente mi sommergono. Tutti noi siamo con le lacrime agli occhi. Non c’è classifica o riconoscimento discografico maggiore!
A cena dalla famiglie dei rifugiati: volti e storie che ti segnano dentro
“Non so come faremo a tenere botta anche stasera”. Tutti noi viaggiatori di luce in serata saremo ospiti in 23 famiglie cristiane rifugiate e Lemma effettivamente sa, memore di un’esperienza nel 2011, che cenare nelle famiglie cristiane in Medio Oriente può essere particolarmente toccante (non solo per la enorme quantità di cibo che preparano!).
Come definire il mix di emozioni e riflessioni che scaturiscono da tale incontro? Certe cose si comprendono quando si vivono e si toccano con mano. L’amore, la cordialità, la spettacolare ospitalità di cui abbiamo goduto in queste famiglie che hanno perso tutto ci ha lasciati senza parole.
E poi i loro racconti: chi è fuggito dalle persecuzioni perché cristiano, chi dalla guerra, chi è arrivato solo o con un pezzo di famiglia perché gli altri non ce l’hanno fatta, chi aspetta un lasciapassare per l’Australia o il Canada. Ogni volto e ogni storia incontrata qui ti si marchia dentro.
Ci sono giorni che valgono come un anno intero. Questo 17 ottobre 2019 con don Mario e tutti i rifugiati cristiani ad Amman resterà indelebile. E porterà abbondanti frutti nelle vite di tutti noi.
A domani con il prossimo e l’ultimo appuntamento del diario dei Viaggi di Luce.
Francesco
Ricordo che sono ancora aperte le iscrizioni a “Un invito poi un viaggio 2020“, che si terrà dal 25 aprile al 3 maggio 2020, il pellegrinaggio in Terra Santa al quale già oltre 600 di voi hanno partecipato nelle scorse edizioni. ►Leggi l’annuncio.
Ascoltate il vostro cuore e, se siete chiamati, partite con noi!