Era il 29 ottobre 2020. Dopo mesi difficilissimi, la tournée dei The Sun stava finalmente riprendendo. Il calendario della band andava riempiendosi di impegni tra novembre e fine dicembre. La giornata però era cominciata con cattive notizie: il governo Conte stava per confermare un nuovo disastroso lockdown. Quella mattina fu chiaro che i nostri eventi sarebbero di nuovo tutti saltati. Che mi piacesse o no, purtroppo la paura e il panico stavano irrimediabilmente tornando a dominare la scena nazionale. Ancora una volta tanto lavoro perso, opportunità spezzate, poche risposte dalle istituzioni, incertezze, e quella insopportabile impossibilità di incontrare, unire, annunciare di persona la Buona Notizia – tra l’altro così fieramente e ragionevolmente avversaria della paura che dilagava.
“CONOSCI GLI HILLSONG UNITED?”
Quel giorno passai più tempo in preghiera nella mia piccola cappellina, qui a casa. La mente tentava di essere preoccupata; ciononostante, stando davanti all’icona di Gesù Buon Pastore, il mio cuore continuava a ripetermi che tutto seguiva il suo corso e che, come sempre, era il caso di restare attivamente fiducioso.
Mentre ero ancora in cappellina, Mirko Testa di Aleteia (aleteia.org – una rete mediatica cattolica mondiale che molti di voi apprezzano) mi scrisse per chiedermi se avevo dieci minuti per parlare di un progetto.
“Mirko Testa… sono anni che non ci sentiamo”, pensai. Effettivamente Mirko ed io, fino ad allora – pur conoscendoci dal 2013 – ci eravamo sentiti raramente, anche se avevo sempre avuto la percezione che fosse una persona speciale. Mentre ero ancora in cappellina, lo chiamai.
Dopo un breve scambio amichevole, Mirko mi fa: “Conosci gli Hillsong United?”. Tra me e me pensai: “c’è forse qualche musicista d’ispirazione cristiana al mondo che non sappia chi sono?!”… e risposi: “certo, sono straordinari!”…
E Mirko: “Vedi Fra, da tempo Aleteia sta collaborando con loro a livello mondiale. Cercano qualcuno di coerente e fidato che traduca i loro brani di maggior successo in italiano e che segua a 360° il lavoro di produzione garantendo un risultato impeccabile. Hanno provato con varie persone negli ultimi due anni, ma nessuna ha dato i risultati che loro si attendono. Così sono e siamo arrivati a te”.
Io intanto ascoltavo attentamente. Mirko concluse: “E’ un lavoro impegnativo, loro sono molto esigenti. Serve uno come te, ma immagino tu sia pieno di altre cose da fare… però ti va di pensarci?”.
Immaginate la mia faccia. Mirko non sapeva che giornata era stata per me.
Risposi: “Fammici pensare un attimo… mmm… eh… Mirko… sono gli HILLSONG!!! Certo che possono contare su di me!”.
Il Mister evidentemente per quel giorno e per i mesi successivi aveva dei piani molto diversi da quelli che mi ero fatto io 🙂
Mi resi velocemente conto del grado di impegno che questo progetto richiedeva e perché il risultato portato da altri prima di me non avesse incontrato il gradimento del team australiano. Gli Hillsong infatti desideravano che i loro brani fossero tradotti in modo impeccabile, senza alterare quasi di una virgola il significato dei testi, mantenendoli il più possibile attinenti alla Parola di Dio, ma cercando di ottenere al contempo un sound accattivante, fluido, comprensibile. Facile, vero?!
Il mix di sfaccettature che richiedeva questo obiettivo inizialmente mi parve praticamente impossibile da onorare: metriche e sonorità lessicali diversissime, per non parlare poi della difforme percezione di alcuni concetti e immagini che, se tradotti pari pari, suonavano molto distanti dal nostro contesto culturale e linguistico. Quante riunioni e call ci siamo fatti Mirko ed io stando a ragionare per delle ore anche su un solo verso!
UN DISCO UNICO NEL SUO GENERE IN ITALIA
Nel corso delle settimane, però, entrando più in confidenza con il coordinatore delle produzioni estere degli Hillsong (Dany Minutella, un ragazzo italo-australiano con un cuore immenso e un grande talento), iniziai a trovare delle chiavi fatte di equilibri millimetrici, di scelte spesso maturate solo dopo aver lasciato sciogliere i miei retaggi e schemi davanti al Santissimo.
A quel punto cominciai a cogliere qualcosa che fino a lì non avevo afferrato: in Italia semplicemente non esiste un disco del genere. Non potevo quindi ragionare o cercare dei precedenti, perché nel nostro Paese non ce ne sono.
Le 13 canzoni scelte dagli Hillsong raggruppavano buona parte dei loro più grandi successi planetari. Brani pop, rock, con parti più o meno importanti di elettronica, altri minimal, ma con la costante di un grande supporto corale. 13 brani tra loro perfettamente in armonia, nonostante gli stili diversi.
Dato che agli Hillsong era piaciuto molto lo stile dei The Sun, è stato naturale che ponessi come condizione il coinvolgimento di Maurizio Baggio – produttore dei nostri dischi dal 2005 e con me compositore di numerosi brani dei The Sun. Maurizio (che avete imparato a conoscere nei racconti de La strada del Sole e I segreti della Luce), ha un talento fuori misura: solo insieme a lui avrei accettato di addentrarmi in una produzione di una tale complessità.
Inizialmente il team degli Hillsong riteneva che, una volta approvate le traduzioni, avrei coinvolto una cantante per realizzare le voci femminili, mentre io avrei dovuto registrare le voci maschili. Tuttavia, io sapevo di non aver fatto davvero nulla per cercare o volere o ottenere questo ingaggio. Sapevo che non era una cosa “mia”.
Molte domande mi abitavano. Tra me e me pensavo spesso: “Perché io, Signore, e non altri più bravi o coerenti di me?”… “Perché io, che conosco poco la christian music e resto in fondo un punk convertito?”… Vari artisti in Italia, infatti, sono cresciuti ascoltando gli Hillsong, cantando le loro canzoni, traducendole in vari modi, suonandole, proponendole. Io non l’avevo mai fatto. Non conoscevo nemmeno così approfonditamente la loro discografia. Perché scegliere me? Mi confrontavo con questa sensazione di inadeguatezza.
Quindi, prima di cominciare, misi tutto davanti al Signore. Lui m’aveva consegnato questo compito: a Lui indicare la strada! Con Lui mi fu chiaro in un lampo che questa era la grande occasione per concretizzare ciò che avevo sentito dire per anni da moltissime persone: mettere insieme i talenti, fare rete, dare risalto alla qualità umana e artistica di musicisti che spesso nel nostro sistema discografico non trovano adeguati spazi o supporti. Quale migliore occasione di un disco come questo, fatto di brani che sono i pilastri della christian music mondiale, per unire e cantare a una sola voce la nostra fede?
PER OGNI BRANO, IL SUO ARTISTA
È stato così che, sostenuto immancabilmente da Mirko e Dany, mi sono messo in ascolto cercando di associare i brani alle storie e vocalità di vari artisti. Ed è stata una esperienza eccezionale!!!
Per 11 brani su 13 la lista nacque in modo praticamente immediato. Poco dopo arrivammo alla completezza dei nomi-canzoni. Come ho scritto in una mail che ho mandato a tutti gli artisti coinvolti nel progetto: “ascoltando l’album posso assicurarvi che si resta a bocca aperta. Voi tutti avete dato un contributo eccezionale a queste straordinarie canzoni e la vostra solidità artistica è emersa in modo evidente! Non a caso gli Hillsong sono così entusiasti del risultato globale di questo album”.
Ascoltandolo ci si immerge in una onda energetica fatta di preghiera, fiducia, rigenerazione, lode, incoraggiamento… è tutto ciò che la musica dovrebbe fare!!
Non esagero se dico che è un album terapeutico. Fa vibrare il cuore e lo riporta alla relazione più importante della nostra vita: quella con Dio.
In ordine alfabetico questi sono i 10 artisti coinvolti e i brani che abbiamo prodotto:
- Angelo Maugeri: Sia lode al Nome (O praise the Name)
- Dario Urbano: La mia roccia (Cornerstone)
- Debora Vezzani: Re dei Re (King of Kings)
- GenVerde: Verrai (You’ll come)
- Ilaria Della Bidia: Osanna, Vasi rotti (Immensa Grazia) e Che magnifico Nome (Hosanna, Broken Vessels – Amazing Grace, What a beautiful Name).
- Laboratorio del suono – Marco Maccarelli: Saldo in Te, Gesù ho bisogno di Te (Still, Jesus I need You)
- Lidia Schillaci: Oceani (Oceans)
- Luca Fiore: Questo io credo (This I believe – The creed)
- Reale: Nessun altro Nome (No other Name)
- The Sun: Io mi arrendo (I surrender)
Un ulteriore aspetto singolare del disco che ascolterete è che in molti brani ci sono collaborazioni intrecciate tra i vari artisti che hanno preso parte al progetto, voci che, pur facendo parte della medesima scena musicale nazionale, non avevano mai cantato insieme prima in una registrazione. Sono entusiasta di ascoltare in un solo album tutti questi artisti eccezionali che posso chiamare amici: persone vere, solide, coerenti nelle loro splendide diversità.
Oltre ai cantanti principali, hanno inoltre collaborato alla registrazione delle parti corali Ricky, Lemma, Boston e Cherry dei The Sun, Mirko Testa, Maurizio Baggio, Silvia Contin (mia moglie), Francesca Cadorin (moglie di Alessandro Gallo), Isabela Fernandes (moglie di Angelo Maugeri), Alessia Milocco (moglie di Lemma), Anna Balduzzo, Sofia Xausa, Federica Carretta, Francesca Pizzato, Elisa Pizzato, Valentina Trussardo ed Elena Doppio.
I SINGOLI E L’ALBUM
Gli Hillsong hanno scelto di anticipare l’uscita dell’album italiano con la pubblicazione di tre singoli. I primi due usciranno venerdì 10 giugno, e sono Questo io credo (interpretato da Luca Fiore) e Io mi arrendo (interpretato da me); il 24 giugno sarà la volta di Oceani (interpretato da Lidia Schillaci). Questi brani verranno pubblicati direttamente dagli Hillsong nelle loro pagine Spotify, YouTube, Apple music ecc, dove sono seguiti e ascoltati da milioni di persone di tutto il mondo. Serve dire altro? 😛
L’album si intitola CHE MAGNIFICO NOME e dalla prossima settimana sarà possibile pre-ordinarlo nella sua versione fisica dal sito www.magnificonome.it (e riceverlo direttamente a casa il giorno di uscita – Il cd in Italia sarà stampato da La Gloria). Da questo sito sarà anche possibile ascoltare dei samples in anteprima di tutte e 13 le canzoni. L’album uscirà in fisico e digitale l’8 luglio.
Senza Mirko, Icio, Dany, questo straordinario album non ci sarebbe. Ognuno di loro ha messo il suo cuore, il meglio, e sono loro infinitamente grato: solo nella fraternità si costruisce qualcosa che può restare per sempre.
COSA MI HA INSEGNATO QUESTO STRAORDINARIO PROGETTO
Tre ultime note personali, che penso possano essere utili a molti:
1. tutto questo è avvenuto per me in modo imprevisto e imprevedibile;
2. mi è stato chiesto di buttarmi a capofitto in un progetto del quale non mi sentivo degno, e ho dovuto farlo in uno dei periodi più difficili di tutta la mia vita (al tempo opportuno ne parlerò), proprio quando meno pensavo di avere la forza e la capacità di fare qualunque cosa;
3. ho avuto questa opportunità per Grazia di Dio e al contempo per l’impegno silenzioso e il lavoro costante fatto nel corso degli ultimi 25 anni della mia vita.
Vi condivido queste note così personali perché:
1. i piani di Dio e la sua Provvidenza vedono sempre oltre e, se collaboriamo, ci portano esattamente dove è bene per la nostra maturazione e salvezza;
2. anche nei momenti peggiori della nostra vita, proprio quando non sappiamo come trovare la soluzione a un dato problema o la sofferenza sembra schiacciarci, la nostra vita vale immensamente e può servire a realizzare qualcosa di utile che solo noi possiamo fare;
3. l’impegno, la costanza e la dedizione sincera, per quante porte chiuse in faccia o delusioni possiamo aver avuto, restano un tesoro immenso che prima o poi produce frutto quando noi nemmeno lo immagineremo.
Infine, quando gli Hillsong qualche giorno fa ci hanno comunicato di aver scelto “Io mi arrendo” (I surrender) come primo singolo di questo album, ho visto chiudersi un cerchio. Perché in quella canzone, in quel testo, c’è tutta la mia vita, sempre di più, ed è il riassunto di ogni centimetro di cammino fatto dalla sera del 10 dicembre 2007 ad oggi.
Non mi resta che darvi appuntamento a venerdi 10 per ascoltare Questo io credo e Io mi arrendo, il 24 giugno Oceans e l’8 luglio l’intero album !!
Un grande abbraccio e grazie di cuore per il supporto che vorrete dare alla diffusione di “Che magnifico Nome”.
Francesco
PS. Avrei mille aneddoti e dettagli da raccontarvi, ma questo post diventerebbe un libro. Il tempo ci darà modo di parlarne. Mi fa sorridere che tutto ciò è cominciato ben prima che Andrea Marco Ricci mi contattasse per fondare l’etichetta La Gloria: lo Spirito ispira un sentire comune a persone diverse, che vivono esperienze apparentemente lontane, per poi unirle e far vedere come tutto è custodito da un tempo precedente.