Vale la pena dare la vita per te?
A Gerusalemme questa domanda interroga il cuore in modo più forte.
Gerusalemme: spirito e terra, vita eterna e vita incarnata, luogo spartiacque della Storia e delle storie, tra cui la mia e quella dei The Sun.
Dal 2011 frequentiamo assiduamente il Medio Oriente e la canzone che oggi pubblichiamo, “Lettera da Gerusalemme”, è frutto di anni di ascolto, concerti, silenzi, preghiere e incontri tra quelle strade impolverate, tra pietre cariche di storia e volti bruciati dal sole.
Fin dalla prima stesura dei brani per il nuovo album, nell’estate 2019, in preghiera è emersa la chiamata a scrivere un pezzo ispirato all’evento pasquale, ma tremavo al solo pensiero di farlo. Chi può infatti riuscire davvero a cantare un amore così potente da far rinascere? Una rinascita così poderosa da ricongiungere tutto in sé e trasformare la realtà precedente e futura per sempre? Sapevo e so di non esserne all’altezza. Eppure il Suo amore spinge oltre, sempre, ci chiede di avere fiducia, e credo sia un suo marchio di fabbrica.
La musica può essere un ineguagliabile strumento di diffusione di speranza. Come ha dichiarato Andrea Bocelli ieri, in vista del concerto che terrà domenica nel Duomo di Milano: “si celebra la fiducia nella vita che vince”. Nei momenti di prova collettiva, la risurrezione di Cristo ci spinge oltre. Oltre noi stessi, oltre la paura. “Lettera da Gerusalemme” canta e sussurra questo abbraccio d’infinita tenerezza, lo fa in un modo diverso da come l’immaginario comune usualmente lo trasmette. Una chitarra acustica arpeggiata, una di accompagnamento, una voce cantata piano e una leggera orchestrazione che aumenta di intensità in corrispondenza della frase centrale del testo. Un brano che nasce quindi dalla contemplazione dell’imperscrutabile mistero con il quale ogni persona in ricerca prima o poi si confronta: la passione e la risurrezione di Gesù.
Molti artisti pubblicano canzoni e album in prossimità del Natale e ogni anno fioccano domande sul perché proprio i The Sun non abbiano mai pubblicato nulla a riguardo. E’ utile cogliere questa occasione per dire che ciò che scrivo è frutto di ispirazione, di ascolto, di preghiera, mai di logica commerciale o semplice razionalità. Le scelte di questi anni parlano per noi. Anche in questa occasione la vita ci ha riservato un’altra sorpresa artistica, non una classica canzone natalizia come per ogni buon copione discografico che si rispetti, bensì una canzone di Pasqua.
Considerando il peso del tema trattato, la canzone che è nata è molto diversa da come io stesso potevo immaginarla. Quel che scrivo può far dubitare, potreste chiedervi infatti: “scrivi tu la canzone, come fai a non essere in grado di dirigerla?”. Capisco la possibile obiezione. Provo a spiegare. Quando è arrivata la melodia, con parole, armonia, arpeggio ecc., tra me e me mi sono detto: “Una canzone così dolce? Così… tenera? Sulla Passione?”. Ero molto colpito, disorientato.
Insieme alla talentuosa disegnatrice veneta Lisa Pizzato, abbiamo prodotto un videoclip interamente disegnato a mano (oltre 5000 disegni), per narrare questo Amore così potente, ma gentile, dolce, rispettoso. Un amore al contempo paterno e materno. La protagonista della storia è una bimba, emblema di ogni persona, simbolo di quel puro bambino che vive in ognuno di noi, epicentro dell’amore di Dio. In un mondo che fatica sempre più a proteggere i piccoli, l’attenzione ai giovanissimi diviene centrale nella missione musicale e nei progetti formativi e solidali dei The Sun.
L’amore e il sacrificio, la morte e la speranza. Temi che erano stati archiviati frettolosamente dall’uomo che non doveva chiedere mai, oggi sono tornati alla ribalta attraverso una pandemia che, spogliandoci, si trasforma in occasione di rinascita e nuova consapevolezza.
Ascoltando il brano, molti potrebbero pensare che si tratti di una scelta artistica espressione del periodo attuale del covid-19. Come mi ha fatto notare una giornalista italiana a New York, emergono infatti parole e frasi che sembrano scritte ora, puntualmente, così come l’idea di un video completamente disegnato a mano. Invece, tutto è maturato lo scorso anno, così come la decisione di pubblicare la canzone il 9 aprile – data accreditata da molti studiosi come giorno della resurrezione di Cristo. L’inizio del Triduo Pasquale 2020 coincide con la data storica della risurrezione di Gesù: una perfetta unione tra sacrificio e rinascita, congiunzione che, in punta di piedi, anche questa piccola canzone sussurra tra i tanti frastuoni del mondo.
Quest’anno sarà una Pasqua diversa, unica, per molti solitaria. Se la tentazione di rattristarci ci farà visita, ricordiamoci fraternamente gli uni gli altri che abbiamo ragioni ben più forti per rallegrarci, con fiducia: Cristo è risorto e ci ripete ancora che è valsa davvero la pena dare la vita per noi.
Buona visione e condivisione del video di Lettera da Gerusalemme.
Vi voglio bene #SpiritidelSole
Francesco