“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.”
(Marcel Proust)
25 Febbraio 2011, ore 5.50: sono già sveglio, mi rendo conto di aver fatto un sogno importante, ma lo condividerò più avanti. Questa notte avrò dormito si e no un paio d’ore a causa dell’emozione euforica che mi scorre nelle vene come un fiume in piena. Devo ammettere che certamente la veglia è stata sponsorizzata anche dal materassino di 5 cm in spugna e dai simpatici suoni prodotti dal resto della camerata 🙂 (che sembra invece aver gradito la dormita, eccezion fatta per il nostro dott. Boston).
Ci si ritrova tutti in una sala per fare colazione e… olè! Si parte con uova, ceci, salsine varie e il mitico pane arabo con olio extra vergine e Za’atar. Cos’è questa Za’atar – o Zattar? Me lo sono chiesto a lungo e quando sono tornato a casa ho trovato questa spiegazione: “la Zattar è una mistura di spezie tradizionalmente composta da timo, sesamo e sale. Ma può anche includere origano, cumino, semi di finocchio, santoreggia, maggiorana, sommacco, issopo”. Fatto sta che ne mangiamo un quintale.
Alle 7.30 si parte alla volta del fiume Giordano. Per circa due ore viaggiamo attraverso spettacolari paesaggi che passano dal brullo al rigoglioso, dal desertico al mediterraneo, il tutto in una striscia di terra che sembra racchiudere i paesaggi dei 4 continenti che ho visitato nella mia vita. E’ possibile che siano tutti qui, pure i paesaggi?!
Arriviamo alla zona del fiume Giordano, dove si ricorda il Battesimo di Gesù per mano di Giovanni il Battista.
Dal Vangelo secondo Giovanni:
“Giovanni (il Battista) rispose loro, dicendo: «Io battezzo in acqua; tra di voi è presente uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari!» Queste cose avvennero in Betania di là dal Giordano, dove Giovanni stava battezzando”.E dal Vangelo secondo Matteo:
“In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Nel nostro viaggio questo è il primo vero passo all’interno dei luoghi della nostra Fede, siamo proprio dove Gesù ha vissuto e amato. In particolare qui, in questo punto, si ricorda un avvenimento che è stato poi ricordato e immaginato da miliardi di persone (non si tratta quindi di un avvenimento qualsiasi!).
Dopo un momento di riflessione e preghiera, Don Nandino ci propone di confermare il nostro Battesimo proprio lì sul Giordano… e ti pare che ci facciamo sfuggire una occasione così meravigliosa!? Allora il buon Nandino aiutato da Don Gaetano (altro parroco giovane e musicista, della zona di Bassano in viaggio con il gruppo) si prestano a fare i Battisti della situazione 🙂
Essendo Ricky in odore di prossima santità – visto il compimento del suo trentesimo anno proprio all’arrivo in TerraSanta e il successiva conferma sul Giordano – i due preti effettuano per lui un Battesimo a quattro mani, tanto per essere sicuri che il giovine non scampi alla sua missione!
Dopo questo momento speciale e al contempo pieno di allegria nel rinnovare la nostra Fede, ci dirigiamo verso il famigerato lago di Tiberiade (o Gennesaret) dove ci viene proposta una traversata con un barcone di legno parecchio folcloristico e quindi… tutti in barca! La zona circostante il lago è rigogliosa. Ci culliamo nei profumi di una primavera che qui sembra già esplosa, il vento ci accarezza la pelle mentre navighiamo. Tra noi c’è un misto di gioia e consapevolezza, alterniamo momenti di silenzio e riflessione a momenti di condivisione. E’ bello essere insieme proprio qui, si respira la presenza costante di un Significato oltre il tempo e la materia, questo senso ci rigenera e ci guida.
Un aneddoto divertente: i personaggi che dirigono il barcone sembrano usciti da una nave corsara, ad un certo punto issano la bandiera italiana e, attraverso un vecchio impianto audio Montarbo, fanno ascoltare a tutti gli esseri viventi della zona lacustre il nostro amato Inno Nazionale. Un momento di trash assoluto, pure sul lago di Tiberiade 🙂 questo per non farci mancare mai il giusto mix tra scemenza e trascendenza 😉 Ps: ecco un nuovo video, come sempre… consiglio di leggere prima il post per poi capire meglio il video 😉 Un grazie speciale a Ricky Trash che cura l’ideazione e i montaggi di questi bellissimi clip!