Cuore aperto.
Un modo di vivere. Un concetto. Una identità.
La distinzione tra un genere di umanità e un altro passa da questo stato dell’essere.
Una immagine chiara, due parole, un solo universo.
Un mistero d’amore che si rinnova.
Segno interiore ed esteriore di chi ringrazia, accoglie, ascolta, vede, comprende, accompagna, sogna, genera, costruisce, dona, persevera, protegge, sceglie, crede, perdona, ricomincia, custodisce: AMA.
Scusate, ma devo fare un respiro profondo 😉
E ora un bel sospiro (…quante emozioni, idee, ricordi, speranze, sogni ci stanno in un sospiro!).
Mentre rileggo questo pensiero, manifesto del nuovo album, mi rendo conto che per la seconda volta nella mia vita mi trovo ad affrontare il passo del fatidico terzo album. Nel 2005 il terzo full lenght dei Sun Eats Hours, The last ones, disco che ci portò in mezza Europa e in altri continenti.
Oggi, 16 giugno 2015, il terzo album dei The Sun.
Non posso sapere esattamente dove ci porterà Cuore Aperto. So però dove mi ha già portato, privatamente, prima ancora che diventi di tutti.
Per questo album ho ricevuto la grazia di una scrittura nitidissima, chiara, con canzoni messe a disposizione delle mie “antenne” con una generosità straordinaria.
Grazie a Dio ho scelto da tempo di fare canzoni e dischi soltanto quando sono in presenza di alcuni elementi fondamentali come l’ispirazione autentica, l’avere qualcosa di utile da dire e l’aver fatto un cammino personale tra un disco e un altro.
Questa mia regola si è fortificata negli ultimi anni anche grazie all’evidenza del vuoto d’ispirazione autentica in molti dischi di colleghi mastodontici, che pubblicano album oramai come catene di montaggio, per servire intenti che hanno poco a che fare con la verità e l’amore. Peccato che i più non se ne rendano conto.
L’ispirazione non è una cosa nostra, non si può programmare a tavolino, non ci appartiene. E se da una parte fatico a spiegarne l’origine, posso assicurare a chiunque che si tratta comunque di un dono, esattamente come ogni altra cosa che ci è data dal respiro in poi.
Cuore Aperto l’ho scritto innanzitutto per me, però mentre lo facevo non me ne rendevo conto. Scrivevo per lenire le mie ferite, per capire me stesso, per sintonizzarmi meglio col Mister, per trovare risposte, per fissare momenti indelebili, per salvarmi dalle mie cadute, per ringraziare anche quando tutto andava storto. E, dopo aver scritto queste canzoni, riascoltandole, mi sono reso conto che mi facevano davvero bene. Allora a quel punto ho iniziato a condividerle con le persone a me più vicine e, dopo un certo tempo, ognuna mi ha esternato a modo suo quanto quelle canzoni paressero essere arrivate al momento giusto, chi per i propri momenti difficili, chi per quelli di passaggio, chi per i giorni di gioia piena, di entusiasmo… chi per quelli di rinascita.
Unico grande filo conduttore di questo straordinario percorso è… – rullo di tamburi – l’Amore. Un Amore che si estende nella quotidianità come imprescindibile collante tra gli ambiti più importanti e concreti della vita: il rapporto con noi stessi, con l’altro, con la famiglia, con l’intero creato e, quindi, con Dio stesso.
Quando mi sono reso conto di questo “dettaglio” alla base dell’intero gruppo di canzoni scritte, ho iniziato a credere ancor più che questo disco sia un dono grande, perché nulla di tutto ciò era stato pianificato. Perciò parto scommettendo che se Cuore Aperto ha fatto tanto bene a tutti noi, lo farà anche a molti altri.
L’impatto sarà chiaro, fin dal primo ascolto: c’è la libertà con la L maiuscola. Una visione ampia, profonda, emozionale, energica, universale, spirituale e concreta al contempo. Adulta. E non m’interessa se sembro sfacciato, o addirittura superbo, oggi sento la bellezza del lavoro fatto: in questi mesi di composizione ho scritto, composto e cantato soltanto per amore, con passione e gioia, rispettando la musica, senza aver badato in alcun modo a ciò che sarebbe stato corretto fare per il mercato, i media, il pubblico, ecc. Le case di Mosul come primo estratto dall’album la dice lunga, giusto? 🙂 (VIDEO)
Come band sappiamo che stiamo correndo rischi grossi, sotto ogni aspetto. Perché Cuore Aperto è troppo vero, troppo bello, troppo forte per essere capito e accettato da quella parte di mondo sempre più ovattato, spento, morente, indifferente, finto, sopraffatto, confuso, schiavo.
Inoltre, ci siamo ripresi la responsabilità di tornare ad autoprodurre tutto ciò che ci riguarda. Un passo molto impegnativo e un po’ folle dopo due dischi con mamma Sony. Fortunatamente queste scelte sono state condivise a 360° anche dai miei fratelli Lemma, Boston e Ricky. E tutto ciò ci ha coesi in un modo ancora più forte.
Se da una parte la scrittura dell’album è stata così fluida, bella, entusiasmante e benedetta, dall’altra non facciamo mistero del fatto che sono stati mesi difficili, mesi di sacrifici, anche grandi.
Ci è stato donato un tempo di prova per tornare a dimostrare a noi stessi la veridicità del nostro percorso, quanto siamo disposti a perdere tutto pur di fare la cosa giusta.
Il mio stato fisico – e anche quello di altri nella band – attualmente è un po’ provato. Ma… ci riprenderemo presto. Anche queste piccole sofferenze fanno parte del percorso e il dolore è un amico dal quale si imparano molte cose buone.
Anche grazie a tutto questo, la nostra esperienza di amici, di piccola fraternità, si è intensificata. Siamo proprio una famiglia. E ora non vediamo l’ora di partire con la tournée!
Come alcuni sanno, vengono pubblicate due versioni di Cuore Aperto. La prima è il cd-album in cartoncino a tre ante, un piccolo gioiellino che ci siamo permessi di realizzare grazie alla libertà che abbiamo scelto di avere anche nella produzione (QUI). La seconda è la versione deluxe, un cofanetto con il cd Cuore Aperto, un secondo cd B-sides (che adoro!!!) con canzoni scritte tra il 2008 e il 2015, il DVD con oltre un’ora e mezza di filmati, il poster di Cuore Aperto e … il libro, a cui sono particolarmente legato, dove ho scelto di spaziare nel dettaglio sulle vicende personali alla base di ogni brano e dove troverete anche i pensieri di Lemma, Boston e Ricky (QUI).
Non vedo l’ora di iniziare ad ascoltare le vostre emozioni, di tornare sul palco e cantare con voi ritrovandoci tutti, uniti, sotto la stessa meravigliosa Luce, a Cuore Aperto!
Con amore,
Francesco