40 giorni. Cosa sono se non poco più di un mese?
Eppure, se vuoi – o anche se non vuoi – ci sta dentro una vita.
Riporto brevemente la mia recente esperienza. Questa riflessione è nata martedì notte mentre ero in Cappellina per l’Adorazione Eucaristica con Ricky e Boston (batterista e chitarrista The Sun). Pregando insieme a loro mi sono reso conto di come le ultime settimane abbiano fatto fare ogni giorno dello stretching intensivo al mio cuore, una sorta di training quotidiano per l’evoluzione dell’anima.
17 Luglio. Vado a trovare la mia amatissima nonna Antonietta: è una buona abitudine prima di un nuovo viaggio. Lei è in cucina e appena mi sente entrare dalla porta esclama: “vieni amore!”. E’ raggiante, felice. Le racconto dei prossimi viaggi, ma lei sa già tutto… si è informata come sempre. Che spettacolo la mia nonnina!
18 Luglio. Partiamo alla volta di Lisbona, Portogallo, per raggiungere poi la sperduta località di Paul dove siamo headliner dello Jota Festival. Tre giorni e mezzo di intensa presenza di musica rock, metal, pop, dance, folk, amicizia e fede. Incontri e confronti con persone e musicisti provenienti da tutta Europa. Cibo poco, docce meno, gioia tanta. Torniamo la sera del 21 luglio; il 22 luglio a ora di pranzo siamo di nuovo all’aeroporto di Venezia per volare verso San Paolo, Brasile, passando per Roma. Temperatura alla partenza da Venezia: 33 gradi, temperatura all’arrivo in Brasile: 6 gradi. Arrivati dall’altra parte de mondo alle 4.20 di mattina, il 23 Luglio si rivela la giornata più lunga dell’anno. Parrocchia Santa Edvige. Dopo solo poche ore, la mattina siamo già nelle favelas di San Paolo. Emozioni forti. Gli occhi e i sorrisi dei bambini. Nuovi incontri e quesiti… alcuni dei quali tutt’ora pesano sulla coscienza e sono ancora alla ricerca di una risposta. Poi lo stesso giorno in bus da San Paolo a Rio de Janeiro, destinazione Copacabana. Che meraviglia quando arriviamo: ricorderò a lungo la folla di giovani che bloccavano le strade sotto la pioggia di quel martedi sera: WOW! Ecco il nostro primo vero contatto con la GMG 2013.
Dal giorno successivo si susseguono catechesi, testimonianze, camminate, preghiere, incontri, scontri e poi… Papa Francesco: le sue esortazioni, le sue domande, il suo modo di portati dentro te stesso, di confrontarti con chi sei senza indugi. Le interviste, la Via Crucis, i digiuni, il freddo e poi il caldo, il tempo speciale con il Vescovo Domenico Sigalini, le foto, gli autografi, i silenzi, i concerti, la veglia, la spiaggia, i panini come cene e i succhi di frutta come pranzi… o viceversa. Il primo collegamento in diretta con Radio Rai Uno. Il secondo collegamento in diretta con Radio Rai Uno. La prima volta su un TG nazionale in prime time (TG2). La prima volta in una rubrica di cultura e spettacolo su Rai Due con un servizio finalmente vero e senza storpiature.
Incontrare vari amici conosciuti in Italia e ritrovati dopo tanto tempo a novemila km da casa! La prima volta che sto in mezzo a tre milioni di miei coetanei. Non ho paura un solo istante. La prima volta che cammino di notte da solo per una città del sud America sentendomi a casa. La prima volta che vedo con i miei occhi una fetta così grande di Paradiso in terra. Sarà sempre nei miei ricordi più belli!
Il ritorno in bus da Rio a San Paolo, il volo da San Paolo a Roma in ultimissima fila, quella che fa compagnia ai cessi e alla cucina dell’aereo, l’unica con tre posti centrali che il costruttore ha messo lì calcolando per il passeggero un angolo dello schienale a 95° con circa 13 cm per farci stare gambe e ginocchia. La sosta a Roma Fiumicino e l’incontro col mio nuovo profumo dopo mesi di ricerche.
Il ritorno a Venezia. Rivedere la mia Famiglia e sentire come l’Amore ne sia sempre la colonna portante, presente e insostituibile.
1-3 Agosto. Tornare in ufficio, aprire il computer e realizzare che le email da leggere sono arrivate al numero 1200. Riprendere in mano tutte le cose accumulate da settimane con la certezza che di questo passo potranno solo aumentare. Dispiacermi perchè vorrei profondamente avere tempo ed energia per tutto e tutti… e vedere che umanamente non sono in grado. Chiedere a me stesso di stare calmo.
4 Agosto. Passare a salutare la mia amata nonnina, farle vedere dal vivo che il suo nipote un po’ fuori di testa sta bene. Raccontarle le meraviglie vissute nelle settimane precedenti. Passare minuti preziosi insieme a lei. Salutarla prima di ripartire: “Ciao principessa, sei sempre la più bella!”. Ascoltare la sua voce per l’ultima volta: “Ciao Amore! Ti voglio bene”. Uscire felice dalla sua casa, percorrere il vialetto pieno di rose rosse e non sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrei sentito quella voce che mi ha riempito di bene per 30 anni.
Partire per un ritiro a Vattaro (Tn) con gli altri The Sun insieme al grande Gigi Cotichella. Credere di essere lì per lavorare sullo spettacolo e ritrovarsi invece a guardare dentro noi stessi, a esplorare le ragioni che ci muovono intimamente come gruppo, gli intenti che ci uniscono e farlo per 14 ore al giorno. Tornare a Vicenza, salutare con le lacrime agli occhi un collega che è diventato un vero compagno di viaggio.
Festeggiare con amici di vecchia data i 30 anni del webmaster dei Sun Eats Hours, Raffaello Colasante, tornato dalla California dove vive. Suonargli “Force” durante la festa di compleanno ed emozionarsi perché tanti sentimenti stanno più facilmente dentro una canzone che in mille discorsi (Force è una canzone del nostro disco “Don’t waste time!”, del 2000).
12-13 Agosto. Tornare in sala prove, montare tutto e provare per gli imminenti 4 concerti che ci aspettano nei successivi sei giorni. Smontare, caricare il furgone, dormire e partire alla volta di Torino.
Arrivare a Torino ed essere a Valdocco, proprio dove viveva Don Bosco. Emozionarsi aprendo la finestra di camera mia e vedere la facciata della Basilica di Maria Ausiliatrice. Visitare la casa di questo Santo S T R A O R D I N A R I O. Finire di leggere le Memorie di Don Bosco proprio di fianco a lui, nella sua Basilica. Commuoversi per la serie incalcolabile di “Dio-incidenze” avvenute nella mia vita. Incontrare centinaia di giovani straordinari, suonare per duemila di loro in Piazza Vittorio Veneto. Scoprire che Torino è una città spettacolare.
Correre a Senigallia per Destatelafesta, incontrare vecchi amici, rivederne altri che pochi giorni prima erano con noi in Brasile, vivere un concerto pregno di entusiasmo, gioia ed energia con 1500 Spiriti del Sole giunti da mezza Italia.
Svegliarsi con una strana sensazione addosso dopo aver fatto brutti sogni.
Ripartire alla volta di Jesolo per il Festivalshow e arrivare appena in tempo per salire sul palco. Passare una serata interiormente – e stranamente – sottotono… l’eco dei sogni si fa ancora sentire. Andare a letto tardi e non riuscire a dormire.
17 Agosto. Svegliarsi di botto alle nove di mattina con una strana sensazione di Pace dopo una nottata burrascosa. Ricevere successivamente la telefonata di mia madre che mi dice, con la voce spezzata: “Francesco… la nonna è mancata, alle nove stamattina”. Sedersi sul letto e cercare di realizzare che è veramente successo. Rialzarsi, preparare di corsa il trolley e voler solo correre a casa. Piangere durante il viaggio. Riflettere ancora una volta su cosa e chi conta veramente. Arrivare a Chiuppano, salire il vialetto pieno di rose rosse, abbracciare i miei genitori e Tatiana. Scorgere con la coda dell’occhio la nonna distesa sul letto, elegantissima: neanche in questa occasione si smentisce. Entrare, sentire chiaramente che non è più lì. Prenderle le mani. Silenzio. Sentire nel cuore straripare il dolore, vedere migliaia di immagini scorrere in successione e scoprire che sono tutte belle, positive, zeppe di amore. Sentire la grande tristezza, e percepire però al contempo che la gratitudine per la vita è più grande (molte altre cose sono accadute, scelgo di passare oltre per rispetto della privacy della famiglia).
18 Agosto. Andare al Meeting dei giovani a Schio per preparare il concerto, tornare a casa per il Rosario, ritornare a Schio e salire sul palco col cuore a pezzi. Mettere in pratica tutto quello che ho imparato (o che ho cercato di imparare) in tanti anni. Sentire un immenso amore per gli oltre 2000 Spiriti del Sole presenti che rendono la serata qualcosa di indimenticabile e che riescono a farmi sentire solo emozioni positive.
Tonare a casa alle tre di notte, cancellare le prenotazioni dei voli per il mattino dopo con destinazione Spagna e prenotarne di nuovi. Dormire 3 ore. Andare al funerale della persona più dolce e fedele che abbia cullato la mia vita. Passare la giornata con tutta la Famiglia come non accadeva da anni. Sentire da vicino che la Vita è ben più forte della morte.
20 Agosto. Svegliarsi, fare la valigia, partire per l’aeroporto con Ricky e Boston. Ricevere durante il tragitto la telefonata dal mio amato fratellone Michele: “è nata Carlotta Antonietta! E’ andato tutto bene! Congratulazioni Ziooo!!”. Che spettacolo la vita!
Tra me e me mi ritrovo a cantare Ciò che rimane… “Il giorno muore e poi rinasce… e così siamo noi”.
E adesso, mentre concludo questo flashback, sono qui nella mia Casa della creatività con gli occhi rivolti a domani: Giulio de Martin, nostro tour manager storico, si sposa. E’ il primo di tutti noi a fare questo passo. Ed è la mia prima volta come testimone. Anche se poi, oltre a questo, farò pure l’autista e, molto originalmente, il cantante 🙂
… Sono emozionato come se domani dovessi sposarmi io.
Molti altri fatti esteriori ed interiori sono avvenuti in queste poche settimane e, per quanto io possa usare questo stile breve, sarebbe impossibile elencarli tutti. Volevo semplicemente condividerli per farvi respirare un po’ la mia aria. Mi trovo a fare i conti con molte bellissime precarietà quotidiane, domande, incontri intensi, gioie, dolori, città, palchi, musica, sogni, ricerche interiori, sentimenti forti. Del resto questo è più o meno il ritmo dei miei battiti da ormai 15 mesi a questa parte. Vorrei fare di più, fare meglio. Vorrei essere più presente e invece vedo che per forza di natura, tempo e spazio ci sono e non ci sono, un po’ come per questo blog: il ragazzo ha le potenzialità ma non si applica abbastanza. Per fortuna ci siete voi che accogliete questa voglia di incontrare, condividere, creare ponti e volerci bene.
Dopo questi 40 giorni, dopo tante domande irrisolte, una certezza c’è: nulla è più grande e più forte dell’Amore.
Ringrazio in modo personale e di cuore tutti coloro che hanno manifestato affetto e vicinanza a me e alla mia famiglia, un grazie speciale in particolare a coloro che hanno voluto dedicare una preghiera e/o celebrare per nonna Antonietta. Ho letto ogni vostra parola e vi ho sentiti vicini uno ad uno. Grazie perchè ci siamo sentiti molto sostenuti e credo che ancor più l’avrà sentito la nonna. Vi sarebbe piaciuta, ve lo assicuro.
Con affetto.
Francesco