Un anno. E che anno! Il 25 maggio 2018 abbiamo messo in scena la prima del nuovo spettacolo “Ogni Benedetto Giorno”: più di un concerto di 20 canzoni, più di una testimonianza, più di una storia. C’è la vita dentro, con le sue difficoltà, ma anche con le sue gioie immense e con i frutti delle scelte maturate attraverso una costante conversione, che poi è liberazione. Come ogni nostro spettacolo, anche questo è andato modellandosi e oggi è già diverso da un anno fa, perché la vita è costante movimento ed evoluzione. Questo racconto di cose quotidiane, personali, di fatiche, di cadute e di rinascite, tra parole e canzoni, ci tocca più ora di prima.
Ogni Benedetto Giorno ha dato il via ad una nuova stagione di tournée. Quando cominci qualcosa non sai mai dove ti porterà davvero. Spesso ci si fa un’idea, ma la realtà è che non ci è mai dato sapere: è la regola che sottoscriviamo quando entriamo in questo tempo e spazio. E ciò che meno è calcolabile è la parte più importante: quella del cuore.
E’ impressionante guardare cosa può accadere in 365 giorni. Abbiamo macinato decine e decine di migliaia di chilometri, ai nostri eventi hanno partecipato più di 30.000 persone, senza considerare ovviamente i festival o i bagni di folla… sì perché ci sono stati anche quelli, tipo al Circo Massimo con i 70.000 splendidi ragazzi arrivati in cammino da tutta Italia, o i 700.000 di Panamà per la Giornata Mondiale della Gioventù.
E poi… quanti viaggi, oltre agli eventi a Panamà, anche la terza straordinaria edizione del nostro pellegrinaggio in Terra Santa “Un invito poi un viaggio”, condiviso con 232 di voi e organizzato col nostro fan club Officina del Sole, i concerti in Israele, Palestina, la prima volta e i primi concerti in Giordania e in Belgio, il ritorno in Portogallo… la mia prima rubrica su un quotidiano nazionale come Avvenire.
Scorro le foto tra i miei ricordi e rivedo concerti in luoghi del cuore, carichi di un significato umano e spirituale immenso: forse in cima alla lista quest’anno c’è il live a Cafarnao, sulle rive del Lago di Galilea; poi Assisi da San Francesco, Cascia per la festa di Santa Rita, Padova per la festa di Sant’Antonio, Betlemme, Amman per i fratelli cristiani scappati dalle persecuzioni dell’Isis. Ci può stare così tanta vita in un solo anno? Non so, forse ci vogliono anni per capire davvero cos’abbiamo vissuto.
Esperienze che contano, che valgono e restano: storie indimenticabili, pazzesche, intrecciate l’una con l’altra nella buona volontà e ognuna con la sua unicità in cammino. Un anno che è volato, oltre 60 eventi e concerti, ognuno un pezzo di vita che resta per sempre… volti, occhi, canzoni, cori, sguardi, abbracci, nuove amicizie, nuove consapevolezze, nuove esperienze e una incalcolabile dose di BELLEZZA!
In mezzo a tutto questo, che sembrerebbe già più che abbastanza, per me c’è stata pure la scrittura di un libro che mi ha letteralmente ribaltato e che, nello “scriversi”, mi ha impresso qualcosa dentro. Una prospettiva diversa, ma soprattutto più libera e vera. Ed è ciò che auguro sempre ad ogni persona che incontro, e che ho voluto dare nel concreto con “I segreti della Luce“. Quando si dice andare contro corrente, questo libro è un’essenza di questo concetto. Indimenticabile la presentazione al Salone d’Onore della Triennale a Milano insieme a Gigi Cotichella: ammetto che avevo paura, me la facevo sotto… e invece poi voi avete riempito ogni posto disponibile e fatto il record di copie vendute in Triennale alla presentazione di un libro! Siete stati ESAGERATI!!
Ciononostante capita che qualcuno lamenti il fatto che dovremmo avere “più successo”… Io capisco il senso e l’amore che c’è dentro questo tipo di pensiero, però in fondo so che tutto è perfetto: questa è esattamente la miglior condizione che potremmo vivere per crescere in questo momento del nostro cammino. Domani si vedrà. Il vero successo infatti è la realizzazione della propria vocazione, e tale realizzazione ha bisogno di certe condizioni. Ognuno di noi ha certamente il suo bel da fare in tal senso. Ricordiamoci allora che il Mister vede e sa ben più di noi “come” e “dove” guidare, in che tempi e modi. A Lui diamo la guida, a Lui la trasformazione dei nostri cuori.
Ieri, dopo il concerto a Bolzano, un marito, mentre faceva una foto a sua moglie e me, ha detto una frase semplice che però mi è rimasta addosso: “Grazie per questo nuovo spettacolo, è incredibile! E grazie per quello che siete, ci avete fatto tornare il sorriso. Non puoi capire quanto bene fate!”. Frasi piccole in mezzo a milioni di altre comunicazioni, ma frasi dette con una luce negli occhi che t’illumina la vita.
Ogni cosa che facciamo con amore per gli altri, infatti, in qualche modo poi ci torna, certamente diversa, ma arricchita, come ho appuntato ne I segreti della Luce: sollevare per sollevarsi sollevando gli altri. Perché ognuno di noi ha e avrà sempre le sue battaglie, le sue difficoltà, ma non dobbiamo mai piangerci addosso o lasciarci rubare la speranza chiudendoci agli altri. Ogni istante è un dono, ma è un dono vero che si moltiplica solo quando lo spendiamo amando.
Un anno dopo è evidente che siamo invecchiati, le foto non mentono, ma posso ben dire che è un bell’invecchiare, perché oggi il cuore è più forte, più libero, più gioioso e questo è possibile anche grazie a voi. E un grazie speciale lo voglio dire a tutti coloro che ci invitano e che si mettono in gioco per organizzare qualcosa di buono e positivo per le loro comunità, qualcosa che è sempre molto più di un semplice “evento”. Noi non siamo un momento di intrattenimento a sé stante: condividiamo un cammino e un’esperienza che comincia prima di un concerto e continua per molto tempo dopo l’ultima nota dell’ultima canzone del nostro show!
… Ed è tutto il bello più bello che potevamo immaginare… Grazie a Dio!
Vi vogliamo bene
Francesco