Caro diario... siamo alla sesta e ultima pagina di questo straordinario viaggio in Giordania. In pochi giorni abbiamo toccato con mano innumerevoli realtà umane, sociali, paesaggistiche, storiche e spirituali. E tutto questo ci ha segnati. Sono stati giorni pieni, quel
Riprendiamo il nostro diario di viaggio in Giordania (qui trovate i precedenti quattro post ►Una musica di speranza, ►1° giorno, ►2° giorno, ►3° giorno). Ieri è stato un giorno intenso: l'incontro con l'ambasciatore italiano, la suonata improvvisata in un ambiente così “particolare”
15 dicembre. Stasera faremo il nostro primo “vero” evento ad Amman. Suonare in un nuovo stato è sempre una grande emozione, non importa quante volte ti sia già capitato. La prima volta che varcammo i confini italiani per suonare in
14 dicembre. Stamattina non è suonata la sveglia. Sono le 8 e la giornata inizia con Mario che entra in camera mia e comincia a dirmi di fare veloce ciò che sto già facendo il più velocemente possibile. Abbiamo solo questa
13 dicembre. Il volo per Amman aveva un orario tragico. Parto da casa mia a mezzanotte, passo a prendere Mike a Marostica, lascio l'auto dai miei, arriva Ricky a recuperarci, ci fermiamo a dare un saluto al Mister nella cappellina
#Giordania. “Prima o poi ci devo andare!”: quante volte ho sentito dire questa frase! Sarà per un certo alone di mistero, sarà che siamo della generazione di Indiana Jones o che la Regina Rania ci ha lasciati a bocca aperta...